domenica 10 maggio 2009

POLITICA INTERNA

Cgil: due milioni e mezzo in piazza contro il governo

La solita battaglia sulle cifre: secondo gli organizzatori due milioni e mezzo di persone, secondo la questura duecentomila. Di sicuro non c’erano i tre milioni di persone che nel 2002 Cofferati portò in piazza per dire no alle modifiche dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Comunque, Roma è stata invasa dalle bandiere rosse della Cgil contro le scelte del Governo per combattere la crisi economica.
Nella capitale sono arrivati quaranta treni, due navi e settemila pullman. Da piazza della Repubblica, piazza Ragusa, piazzale dei Partigiani, piazzale dei Navigatori e piazzale delle Crociate sono partiti cinque cortei che, con lo slogan “Futuro Sì Indietro No”, hanno raggiunto il Circo Massimo.
Il segretario della Cgil Epifani ha apertamente chiesto a Berlusconi di «aprire un tavolo di confronto sulla crisi» e ha affermato che «se non si provvede a una giustizia fiscale, e si favoriscono solo il capitale e le rendite, il paese sarà sempre più immobile nelle gerarchie sociali. Se continuano a ridursi gli spazi di contrattazione il mondo del lavoro sarà sempre più debole, sempre più il Paese dei furbi e dei furbetti». Epifani ha poi lanciato un appello agli altri sindacati: «Conviene anche al nostro Paese farsi già adesso un’idea di come mettere a punto un modello di sviluppo sostenibile. Spero che su questo tema anche Cisl e Uil possano essere disponibili: abbiamo bisogno della forza di tutto il sindacato. E anche di Confindustria».
Alla manifestazione hanno preso parte anche i leader di alcuni dei principali partiti del centro-sinistra, da Franceschini a Ferrero, da Vendola a Diliberto, da Cento alla Francescato. Tra gli esponenti del Pd in piazza Damiano, Bersani, Fassino, Veltroni, Cofferati e Bassolino.
Dal palco del Circo Massimo hanno parlato anche un operaio cassintegrato di Pomigliano D’Arco, una pensionata romana, un’insegnante precaria di Cremona, un immigrato ghanese e un medico siciliano. Presentati da Massimo Wertmuller si sono esibiti Shel Shapiro, il pianista Luis Enrìquez Bacalon, le band Casa del Vento e Modena City Ramblers e gli attori Paolo Hendel, nelle vesti di CarCarlo Pravettoni, e Pierfrancesco Favino.
Quella del 4 aprile è la più grande manifestazione dalle elezioni 2007, il che indica l’importanza del sindacato come forza d’opposizione politica, soprattutto in un momento caratterizzato da un Pd lacerato dai dissidi interni, da una sinistra radicale sempre più frammentata e ancora stordita dal tonfo elettorale e da un’ Italia dei valori concentrata quasi esclusivamente sul tema della giustizia.

Andrea Pranovi

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