domenica 10 maggio 2009

NEL CAOS DELLA NOTIZIA

La distorsione dell'informazione


Difendere il diritto di cronaca è diventata un’impresa ardua per i giornalisti italiani, o perlomeno per quelli che vogliono vedere comparire a tutti i costi il proprio nome sul fondo pagina.
Da qui nasce l’esigenza di ricostituire il sistema informativo e ristabilire i codici interpretativi che si creano tra chi scrive la notizia e chi la legge. Il giornalista, il “facilitatore” della notizia , colui che riordina e semplifica la valanga d’informazioni che in sua assenza assalirebbero i lettori, in questo contesto rischia di rendere questi ultimi malinformati o peggio ancora manipolati.
Forse ha ragione Beppe Grillo quando afferma che in Italia, a differenza degli USA, all’informazione manca la vera competizione, quella che riuscirebbe a restituire una vera identità ai nostri giornalisti e che ci garantirebbe di avere notizie autentiche e degne di rispetto.
Siamo vittime di un sistema mediatico snaturato e distorto, che ha delle matrici lontane e pluralistiche, in cui la pubblicità e la proprietà si contendono la penna del giornalista che più riesca ad ingraziarsi la massa e che sia più disposto a mettere in sordina la propria dignità professionale, pur di accontentare l’elite di “potenti”.
La rubrica della quale mi occuperò cercherà di far risaltare in maniera oggettiva e analitica il fenomeno della distorsione dell’informazione nella stampa italiana: attraverso un’analisi comparativa tra i più importanti quotidiani nazionali, vedremo come la stessa notizia sia spesso riportata mediante l’uso di parole chiave molto diverse tra loro, addirittura contraddittorie; ci si potrà così scontrare con la tendenza manipolatrice nel fare informazione da parte di alcune testate, al punto di mettere in dubbio la veridicità della notizia stessa.

Gioara Rizzo

2 commenti:

  1. Sarò entusiasta di leggere la sua rubrica.Sono molto interessata a conoscere i meccanismi della "traslazione" o addirittura l'invenzione di detrerminati fatti di cui l'informazione italiana si fa portavoce.

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  2. il primo passo verso una dittatura,è la manipolazione dell informazione...in italia l'informazione è stata addirittura comprata...un conflitto di interessi che non puo coinvolgere un primo ministro di una nazione democratica occidentale...siamo al 73mo posto nel mondo per quanto riguarda l'informazione libera...secondo l'economist siamo un paese semi-libero!davanti a noi c'è la TRINITAD E TOBAGO!! siamo peggio delle repubbliche delle banane...

    in un paese dove internet è l'unica possibilità di esprimere una propria opinione,onore a voi e al vostro progetto meritevole...ciao gio!!

    giuseppe fierro ferrara

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