martedì 19 maggio 2009

OLTRE IL CRIMINE

Le donne abusano o proteggono?

Ognuno di noi, almeno una volta, ha sentito parlare di pedofilia; l’idea che i mass media ci trasmettono si limita all’atto dell’abuso, per questo cercherò di spiegare innanzitutto chi è il pedofilo e soprattutto di abolire il luogo comune che si possa trattare solamente di uomini.

Secondo il DSM-IV
il pedofilo è “Chi, durante un periodo di almeno sei mesi, manifesti fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti, che comportano attività sessuale con uno o più bambini prepuberi. Specificare se attratto da maschi, femmine o da entrambi e specificare se limitato all’incesto”.
Questa è la definizione scientifica che viene data sull’argomento, ma di certo si limita ad una semplice classificazione, non sviluppa interrogativi su chi siano i bambini maggiormente a rischio, sul perché potrebbero svilupparsi meccanismi di incesto o sul perché persone apparentemente “normali” celano un’identità nascosta.

Da sempre la figura del pedofilo è stata associata all’uomo, ma da qualche anno occorre fare una distinzione, in quanto il fenomeno si è diffuso anche tra le donne.
Apparentemente risulta inconcepibile che una madre, dotata di istinto protettivo innato verso i propri figli, possa commettere atti simili; ancora una volta, abbiamo l’esempio di come qualsiasi opinione o giudizio incardinato nella nostra società possa demolirsi in un attimo.

Dietro ogni abuso si nascondono come sempre una vittima e un carnefice, ma soprattutto vi è una storia, si celano delle persone che il più delle volte agiscono in silenzio e altre, come le donne, che vorrebbero spezzare questo silenzio, ma spesso si ritrovano ad essere complici.
Si tratta di donne di tutti i tipi: al contrario dello stereotipo maschile che privilegia uomini di bassa estrazione sociale e culturale, il ruolo delle donne è caratterizzato da un abuso di tipo attivo e cercato, per motivi di piacere e denaro o da un abuso definito “assistito”, compiuto da altri e taciuto e il più delle volte molto facilitato.

Non bisogna sottovalutare, inoltre, l’associazione tra pedofilia e turismo sessuale; spesso in televisione vengono proposti programmi che trattano questi argomenti, ma si concentrano soprattutto sugli uomini. Perché non ci vogliono far conoscere tutti gli aspetti dei fenomeni sociali e soprattutto, perché sottovalutare quegli elementi poco conosciuti, ma allo stesso tempo maggiormente inquietanti?
Negli ultimi anni, è stato definito il profilo della turista sessuale europea occidentale o statunitense, generalmente ricca e di mezza età, che usufruisce di un kit di ormoni e droghe da somministrare ai bambini che verranno abusati.
La Società di Endocrinologia Pediatrica ha spiegato che la somministrazione di questi ormoni nei bambini provocherebbe, oltre al notevole danno psicologico, anche danni e ritardi per quanto riguarda la crescita stessa del bambino.

Chiunque ha il diritto di conoscere questi aspetti, solamente in questo modo possiamo distaccare le riflessioni dai pregiudizi; il più delle volte le situazioni si aggravano per la mancanza di informazioni vere e complete; spesso si avanzano ipotesi e opinioni per sentito dire e così il tutto si complica e il pregiudizio si incardina sempre di più all’interno del contesto sociale.
Come possiamo aiutare le vittime o prevenire determinati fenomeni se non conosciamo realmente cosa c’è dietro? L’ignoranza è sempre stata una dei maggiori punti di forza per chi detiene il potere dell’informazione; per fortuna ci sono persone che ogni giorno si impegnano per la prevenzione del crimine e di tutti gli aspetti ad esso legati.
Considerando il momento di crisi che la nostra società sta attraversando su tutti i versanti, forse è arrivato il momento di conoscere realmente e di attivarsi affinché venga nuovamente riconosciuto il valore della dignità umana.

Clizia Piras

[1] Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali

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