domenica 10 maggio 2009

POLITICA INTERNA

Berlusconi minaccia i media. Un altro "editto bulgaro"?

Quando un’espressione entra nella storia di un paese vuol dire che questa è legata ad un evento significativo. È il caso di “editto bulgaro”, locuzione coniata nel 2002, quando Berlusconi accusò di fare un “uso criminoso” della tv pubblica Michele Santoro, Enzo Biagi e Daniele Luttazzi, che furono allontanati dalla Rai.
Sono passati solo sette anni da allora, ed ecco che Berlusconi ha nuovamente criticato i media italiani. A differenza del 2002, quando il premier parlò da Sofia, stavolta è stata Praga la sede dell’attacco ai mezzi d’informazione.
Dopo la trasmissione delle immagini del Cavaliere impegnato al telefonino mentre Angela Merkel lo attendeva per una cerimonia ufficiale al vertice Nato di Strasburgo, Berlusconi, che ha affermato che il suo interlocutore telefonico era il primo ministro turco Erdogan, ha dichiarato che «questa è calunnia nei miei confronti e disinformazione nei confronti dei lettori, quindi a un certo momento non voglio arrivare a dire di fare azioni dirette e dure nei confronti di certi giornali e di certi protagonisti della stampa, però sono tentato perché non si fa così».
Le dichirazioni del presidente del Consiglio diventano quasi minatorie: «voi pensate che se io dico: non guardate più una tv o altro, non c’è nessuno che mi segue in Italia?» ha detto ai giornalisti, che il giorno prima aveva additato come “nemici dell’Italia”, spiegando che «io lavoro con l’Italia e io non parlo con chi lavora contro l’Italia».
A Berlusconi non è piaciuta nemmeno la scelta di mandare in onda il filmato con il rimprovero della Regina d’Inghilterra, ma già nel mese scorso egli aveva definito la Rai come «l’unica tv di Stato che attacca il governo in carica».
Sembra che il presidente del Consiglio stia in qualche modo spianando la strada ad una nuova ondata di provvedimenti che danneggino o limitino l’informazione, e ciò è inaccettabile in un paese che dovrebbe essere “democratico”. E ancor più lo è se l’autore di questo è colui che grazie alle televisioni di sua proprietà è riuscito a costruirsi un impero economico e un potere politico indiscussi.

Andrea Pranovi

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